6 aprile 2013

LA MALEDIZIONE DEI NUEN

A cura di “Spavgen” (supervisione di Paolo Panni)








 I “nuen” in dialetto sono i semi di lupino,ed è una storia che forse potrebbe interessare anche l'Emilia Misteriosa, ma che comunque riguarda la società contadina da cui traiamo le nostre radici e perciò ve la racconto qui.
E' una storia che ho udito da mio nonno materno, uno straordinario narratore sia che raccontasse favole o memorie sue della Grande Guerra e riguarda un fatto accaduto a cavallo della prima decade del 900.
La famiglia di mio nonno è sempre stata nella Bassa Piacentina non lontana dal Po al massimo arrivando fino a Cortemaggiore, ma la storia è iniziata tra Caorso e Monticelli d'Ongina in un campo che costeggiava un argine.
Era sul finire dell'Inverno e il padre di mio nonno,cioè mio bisnonno, ed un suo fratello stavano pareggiando la terra quando sull'argine ,naturalmente a piedi, passò una donna ,una vedova che girava tra i villaggi vendendo semi di lupino e di zucca abbrustoliti racimolando qualche centesimo. Era una figura conosciuta anche perchè si parlava con timore di certe sue capacità di maleficio ed era chiamata "La Smursona".






Mio bisnonno decise di comperare un pò di lupini ma il fratello era decisamente contrario a prendere qualcosa da “una che senz'altro vendeva roba affatturata” e discussero animatamente. Poi comunque mio bisnonno si fece dare dei lupini e cominciò a mangiarli mentre la donna si allontanava gettando occhiate di sbieco sul fratello diffidente.
Solo dopo molte insistenze di mio bisnonno,il fratello si decise ad assaggiare i semi , ma immediatamente si sentì malissimo e crollò, a quella vista mio bisnonno cominciò a rincorrere la donna brandendo una zappa ma lei improvvisamente svanì ......
Il povero fratello continuò a star male deperendo giorno per giorno, ne il dottore sapeva cosa fare, varie visite “dai madgon” non sortirono ugualmente effetto .
Nel frattempo la famiglia si era trasferita a Cortemaggiore in un podere di proprietà dei Frati Minori e il giorno del Patrono decisero di portare l'ammalato in chiesa per farlo benedire ma non vi fù verso: quattro uomini non riuscirono a trascinarlo ed anzi gli strapparono tutto il vestito da tanto violentemente si opponeva.






Era di nuovo primavera e mio bisnonno stava lavorando nella vigna dove per abitudine il Padre Guardiano alla sera passeggiava leggendo il breviario ed così si incontrarono ed il frate colpito dalla sua triste espressione gli chiese il motivo e venuto a conoscenza di tutta la dolorosa storia, fù molto colpito, meditò un poco e poi gli disse che sarebbe andato a trovare il sofferente la sera dopo.
Mantenne la parola, ma era ancora lontano sul sentiero quando l'uomo lo "sentì "arrivare e cominciò ad agitarsi sempre di più man mano che il frate pregando, si avvicinava a fatica alla casa perchè una grande forza tentava di spingerlo via. Con grandi sforzi riusì' ad entrare mentre il malato ululando e bestemmiamdo saltava da un capo all'altro della camera da letto. Per poterlo raggiungere bisognava salire la scala di legno ma una forza potentissima ricacciava indietro il frate, più è più volte tra l'orrore dei famigliari ed il terrore del malato, solo con uno sforzo immane il frate entrò nella camera dove si scatenò una confusione enorme e finalmente l'esorcismo ebbe effetto con il malato che ricadde sul letto vomitando i famosi semi di lupino... Anche il frate spossato dalla lotta dovette essere portato su un letto dove pian piano si riprese.
Lo zio di mio nonno dopo di allora stette sempre bene e che cosa fosse successo rimane un mistero ai nostri occhi, io ho sentito la storia da mio nonno che l'aveva vissuta, era un socialista storico che non andava mai in chiesa ma quando il frate celebrò una messa di ringraziamento ci andò.... .
Forse il padre esorcista fece una relazione ai superiori e da qualche parte, magari nell'archivio diocesano... chissà....



“Spavgen” è lo pseudonimo di un amico da tempo cultore della storia, dei misteri e delle leggende del nostro territorio. Chiede di restare anonimo e rispettiamo pertanto la sua volontà. Il racconto è stato scritto con la supervisione di Paolo Panni, che fornisce tutte le garanzie del caso.



Fonti fotografiche:

 

oradicena.blogspot.com

 

ivegan.it

 

postecode.com

Nessun commento:

Posta un commento