6 marzo 2014

Il mistero del Castello di San Pietro (PC) - Agata nella “camera con vista”?


di Paolo Panni





Tra le mura del castello di San Pietro in Cerro, suggestivo maniero della Bassa Piacentina, aleggerebbe lo spirito di una giovane di nome Agata. Da tempo se ne parla. Ma ora, per la prima volta, in anteprima per Emilia Misteriosa, è addirittura il proprietario dell’antico e imponente edificio, il mecenate e collezionista d’arte Franco Spaggiari, a dare la sua versione dei fatti, prendendo spunto nientemeno che dalle esperienze vissute in prima persone. A partire dalle luci che si accendono e si spengono da sole, con l’elettricista che garantisce sul buon funzionamento del quadro elettrico e l'assenza di possibili contatti. La sensazione, per Spaggiari, di non essere solo nella stanza davanti al camino, arredata con opere d'arte alle pareti, l'unica – all'interno dell'antico castello quattrocentesco - ad uso privato della famiglia insieme ad altre due sale ed un soppalco. 






Senza dimenticare la finestra della camera da letto con vista sulla porta a sud del maniero verso il lungo viale di tigli che si apre come una folata di vento. E, ancora, il custode che una sera, dopo il consueto giro di perlustrazione, è sceso di corsa dalle scale, bianco come un lenzuolo, ed è andato ad imbracciare un vecchio fucile da caccia con in cuore un gran spavento prima di ritornare di sopra e finire il giro di controllo: “...ma non ha mai voluto rivelare cosa ha visto o quale forma abbia creduto di vedere, così inattesa da mettergli molta paura: ha che fare con qualcosa di paranormale che l'ha talmente spaventato da non volerne nemmeno parlare”. Così spiega il proprietario del maniero Franco Spaggiari, imprenditore e collezionista d'arte, che ha ribattezzato con un nome il mistero del maniero, ancora circondato da un grande parco a San Pietro in Cerro nel piacentino: il mistero si chiama “Agata”, ovvero il fantasma gentile, “che si fa sentire a mio avviso in occasioni particolari – afferma Spaggiari - in vista di un matrimonio per portare fortuna, quando c'è un'emozione o qualcosa di bello legato all'amore o al bene. 





Se di fantasma si tratta, è lo spirito di una fanciulla che ancora crede all'amore a prima vista e al per sempre”. San Pietro in Cerro è un piccolo comune di pianura, a una ventina di chilometri da Piacenza, e a due passi dal confine con le province di Parma e Cremona. L'insediamento castellano, costruito sui resti di uno più antico, venne fondato nel 1460 da Bartolomeo Barattieri, giureconsulto e ambasciatore alla corte di Papa Giulio II. La struttura è interamente visitabile (tranne l'appartamento nella torre a sud di proprietà privata della famiglia) e racchiude oltre 30 sale riccamente arredate, due saloni d'onore, le cucine, le prigioni e una biblioteca storica con oltre 2.000 volumi. “L’origine del toponimo “in Cerro” si spiega con la consistente presenza in quella zona di una varietà di quercia, il cerro appunto, nome comune dell'albero Quercus cerris - prosegue il collezionista Spaggiari - Nel Castello sono accaduti fatti strani e, se di fantasma di tratta, penso sia una presenza buona, anche perchè il Castello di San Pietro è stato recuperato e ristrutturato da parte mia e dalla mia famiglia con un amore infinito, tassello dopo tassello, pietra dopo pietra. E' aperto alle visite guidate, si affitta per matrimoni, cerimonie, convegni, meeting. 




Lo spirito di Agata non penso possa farci i dispetti – sceglie di raccontare Franco Spaggiari - certo si resta perplessi e un po' inquieti di fronte a strani rumori, sensazioni di essere osservati, luci che saltano, essere avvolti dal buio e poi d'un tratto riappare la luce. Sono segnali da interpretare. Ma siamo in un castello!”. E c’è poi il mistero della torre. “Leggenda narra – dice a riguardo Franco Spaggiari - che, ad inizio Cinquecento, visse nelle terre attorno alla roccaforte una giovane e bella ragazza a servizio nella corte dei nobili Barattieri. La fanciulla si innamorò, corrisposta, di uno scudiero. I due giovani decisero di coronare il loro sogno d'amore convolando a nozze. Un nobile del luogo volle invece la fanciulla per sé cosicchè il giovane scudiero, ferito nell’orgoglio, decise di vendicare l'amata: durante la notte raggiunse la camera da letto del nobile e nel sonno lo pugnalò a morte. Lo scudiero fu braccato ed arrestato. Pochi giorni dopo, a fronte di un processo giudicato sommario, venne giustiziato con impiccagione pubblica in piazza Cittadella a Piacenza. La giovane senza il suo amore, disperata, si tolse la vita gettandosi dalla torre del Castello di San Pietro in Cerro proprio sulla porta a sud. Questa è la leggenda legata al maniero: se poi chi spegne e accende la luce all'improvviso sia proprio la stessa fanciulla non possiamo saperlo. Ci piace immaginare che il fantasma “eternamente innamorato” della giovane dimori tutt’oggi tra le mura del quattrocentesco maniero e si chiami Agata, protegga le coppie, gli amanti e chi si innamora. 





Alcuni turisti hanno raccontato di aver percepito una presenza...”. E’ certo che nei secoli morirono parecchie persone nelle prigioni del castello: “Una pietra sul muro, oltrepassato il portone d'ingresso, lo testimonia: reca la scritta di un condonnato a morte che invocava “mater”, in caratteri gotici” - sottolinea Spaggiari - il castello si compone del mastio d’ingresso, che fuoriesce leggermente dalla linea della cortina muraria, e due cilindrici torrioni ad angolo, a difesa del lato settentrionale. 



Esternamente sembra, ad un primo sguardo, una compatta struttura difensiva, mentre all’interno si apre in una corte quadrata raffinata, a doppio ordine di eleganti arcate. A difendere il lato meridionale è la torre-mastio posta al centro del corpo di fabbrica e dotata di ingresso con ponte levatoio. Ed è questo lo spazio che racchiude il “mistero del fantasma”, l'appartamento a sud , il pianerottolo delle scale che separa le stanze private dall'accesso al mim – Museum in Motion dove sono raccolte oltre 800 opere d'arte moderna e contemporanea, esposte a rotazione, 120 alla volta. Le tre stanze ed il soppalco – aggiunge - sono una parte importante del castello, nata come appartamento degli ospiti ed in realtà diventate il luogo privato dove mi rifugio quando desidero stare tranquillo immerso nel silenzio, avvolto dalla quiete del luogo. Qui accadono cose speciali. Un castello va vissuto anche così. Poche persone possono accedervi o le hanno viste, proprio perchè sono riservate: è capitato che storici dell'arte, architetti e persino sensitivi abbiamo chiesto di poterle vedere, oltre ad amici e artisti che spesso ospito a San Pietro in Cerro. La camera da letto è collocata esattamente sopra l’ingresso principale del castello, nell’antica torre medievale di difesa, curiosamente a sud, con il sole negli occhi. In origine questa era una stanza per le guardie e lo spessore del muro supera il metro. Proprio lo spessore delle mura renderebbe, secondo alcuni sensitivi, questa ala un luogo particolare che isola le percezioni, le pulisce, le canalizza e le amplifica”.




La magia più grande che dona, tuttavia, il Castello di San Pietro è il cielo stellato d'estate incorniciato dalla corte porticata: “Fantasmi o no, l'emozione più forte sono le notti d'estate all'interno del maniero: se si resta al buio nella corte interna, dopo un evento o al termine di un matrimonio o di una cena, e si guardà in su...c'è una notte piena di stelle e si avverte la carezza di Dio” ha concluso.




Per coloro che vogliono saperne di più e visitare il Castello di San Pietro in Cerro, uno dei 23 Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, è possibile accedervi farlo tutte le domeniche di ogni mese ed festivi da marzo a ottobre 2014. Le visite sono guidate tutte le domeniche di marzo, aprile, settembre, ottobre e primo fine settimana di novembre 2014 alle 11, 15, 16, 17 * (* inizio ultima visita); a maggio, giugno, luglio e agosto 2014 visite guidate alle 11, 16, 17, 18 * (* inizio ultima visita).

Nei giorni feriali: visita guidata su prenotazione per gruppi minimo 10 persone. Disponibilità per cerimonie e convegni. Biblioteca storica ricca di oltre 2.000 volumi consultabile su appuntamento. Possibilità di pernottamento presso la Locanda del Re Guerriero***. Nel percorso di visita si ammirano le sale arredate del pian terreno, le sale arredate del piano nobile, il sottotetto, il loggiato, il mim (museo d'arte contemporanea), il cortile dei cavalieri ed il parco.


LE FOTO SONO DI PROPRIETA' DELL'ASSOCIAZIONE EMILIA MISTERIOSA E DELL'AUTORE.
PER UN LORO UTILIZZO E' SUFFICIENTE CITARNE LA FONTE.

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