17 febbraio 2013

BASSA PARMENSE – TERRA DI FANTASMI


di Paolo Panni

Se la Bassa Parmense è conosciuta, a livello internazionale, per i suoi giacimenti enogastronomici e per rilevanti personaggi della storia italiana quali Giuseppe Verdi e Giovannino Guareschi, è altrettanto vero che, fra i suoi aspetti ancora oggi meno conosciuti, spicca quello legato ai fantasmi che la abitano.
Al sottoscritto, come in generale a tutti coloro che si occupano di ricerche ed attività in ambito paranormale, non piace il termine “fantasma”. E’ più corretto e serio parlare di energie residue o entità. Si userà, in questo specifico caso, il vocabolo “fantasma” per rendere il discorso più chiaro ed “accessibile” a tutti: anche a coloro che sono “profani” nell’ambito dell’argomento trattato.
Altra premessa importante da fare è quella legata a rocche e castelli. Se è vero e noto a tutti che, secondo la tradizione, ogni castello debba avere “il suo fantasma”, ed è altrettanto vero che, nei secoli passati, questi edifici sono spesso stati al centro di eventi tragici e sanguinari, è più che mai vero che spesso la storia, o la leggenda, del “fantasma” viene creata o utilizzata ad hoc per creare interesse, e quindi richiamo turistico, intorno a questi luoghi. Per fare una battuta, verrebbe da dire che i fantasmi fanno anche marketing. Senza tuttavia volerci addentrare, in questa sede, nel voler dimostrare la veridicità, o meno, dei fatti segnalati, penso sia interessante fare una carrellata dedicata a quelle leggende che vedrebbero, il nostro territorio della Bassa Parmense, più che mai popolato da entità. “Fantasmi in rosa” potremmo definirli, visto che la maggioranza sarebbero di origine femminile.


Partiamo dal fatto più famoso. Se ai più, il nome di Cassandra Marinoni potrebbe suonare come quello di una perfetta sconosciuta, l’effetto sarebbe ben diverso se pronunciassimo, direttamente, il nominativo di Donna Cenerina.








Di lei si parla sulla stragrande maggioranza delle pubblicazioni uscite, negli anni, dedicate al’argomento “fantasmi”. Sposa del Marchese Diofebo II Meli Lupi, fu assassinata nel 1573 dal cognato Giulio Anguissola, insieme alla sorella Lucrezia, per cause mai accertate ma riconducibili, probabilmente, a questioni legate ad interessi di famiglia. E’ chiamata “Donna Cenerina” per i capelli biondo cenere che la caratterizzavano e la leggenda vuole che, fin dalla morte, il fantasma vaghi sconsolato, e senza pace, fra le sale della Rocca di Soragna, con tanto di fenomeni inspiegabili.







La sua comparsa sarebbe fra l’altro portatrice di sventure. Infatti verrebbe vista chiaramente ogni qualvolta sta per morire un esponente della nobile famiglia Meli Lupi. A questa vicenda il settimanale “Chi”, nel 2010, ha dedicato un servizio di tre pagine con un’intervista in esclusiva al principe Diofebo Meli Lupi.

 



Meno noto è il fantasma che vaga fra le sale della Rocca dei Rossi di San Secondo. Qui, secondo quanto si è tramandato nel corso dei secoli, una giovane fanciulla sarebbe stata trucidata, nella sala di Latona, per essersi opposta ai desideri sessuali di uno dei Rossi. Le macchie di sangue della ragazza, nonostante i ripetuti tentativi adoperati per pulirle, sarebbero rimaste sul pavimento a ridosso del camino della camera di Latona. Da tempo si narra inoltre di un fantasma di donna che vagherebbe, la notte, nel castello così come di altre entità di persone scomparse, per morte violenta, all’interno del maniero.





Il sottoscritto, nel corso degli anni, ha avuto la possibilità, in più occasioni, sia di visitare il castello in orari notturni che di effettuare sopralluoghi nella camera di Latona, senza mai avvertire “anomale” presenza e senza trovare tracce di sangue sul pavimento. A questo proposito, val la pena evidenziare anche il fatto che Dante Minghelli-Vaini, che abitò nel monumentale edificio per 17 anni, nelle sue testimonianze storiche scrive “non ci fu dato di vedere né la macchia né il fantasma”. Così come non è mai stata trovata testimonianza di un’altra traccia di sangue (appartenente ad un infelice scannato fra le mura del maniero) che, secondo alcune “memorie” del passato dovrebbe trovarsi accanto ad una scala a chiocciola.



Alcuni anni fa il sottoscritto, posizionato a ridosso del torrione, ha avuto modo di realizzare una fotografia ad una delle finestre poste al piano nobile. In questa immagine, più persone, da me interpellate, noterebbero più volti. Se da una parte l’immagine può essere considerata curiosa, dall’altra sembra essere alquanto probabile che, il tutto sia ascrivibile ad un fenomeno di pareidolia (quindi un’illusione ottica).




Spostandosi sulle rive del Po, ecco che a Roccabianca, in quel suggestivo castello che svetta nel centro del paese, edificato tra il 1450 ed il 1465 per volontà di Pier Maria Rossi in onore dell’amata Bianca Pellegrini, potrebbe aggirarsi proprio lo spirito della stessa Pellegrini.



Claudio Dionisi, esperto di paranormale, sul sito "esoterismoemisteri.com" riporta quanto accaduto, non molti anni fa, durante una visita da lui compiuta, al castello rivierasco. In particolare riferisce di essere stato avvolto, all’altezza del loggiato d’onore, da un’energia gradevole, suadente ma, allo stesso tempo decisa. La stessa cosa si sarebbe quindi ripetuta nella sala di Griselda. Se è vero che una semplice “sensazione energetica” non è certo sufficiente per indicare una presenza “anomala” è altrettanto vero che quanto accaduto lascia spazio ad una ipotesi affascinante: quella che vedrebbe, ancora oggi, Bianca Pellegrini vagare tra le mura dell’antico edificio. Tra l’altro, della nobildonna sono ignoti sia luogo che causa e data della morte (avvenuta comunque prima del 1482). Secondo la storia sarebbe stata sepolta, insieme a Pier Maria Rossi, nell’oratorio di San Nicomede, a Torrechiara. Ma sembra anche che la fossa scavata sotto al sacro edificio sia vuota. Dove si troverebbero quindi i resti? Solo eventuali ed approfondite ricerche potrebbero, forse, fornire una risposta.




Ad una manciata di km da Roccabianca, ecco Zibello, paese principalmente conosciuto per essere la patria del Culatello. Nella periferia del paese sorge il “Palazzo Belpiano”, imponente villa seicentesca, da tempo abbandonata e di proprietà di un privato locale. Il sottoscritto, che vive per altro nelle immediate vicinanze del palazzo, dopo aver interpellato persone che hanno abitato in passato l’edificio, ha avuto, da loro, notizia di oscuri rumori, lamenti e suoni, sia in orari diurni che notturni. Ad oggi, tuttavia, il fenomeno non è stato approfondito. Così come non è stato approfondito un altro fenomeno riguardante un’abitazione privata, da tempo abbandonata, e ridotta in pessime condizioni, situata nei pressi del cavo Rigosa. Si narra che, negli anni del secondo conflitto bellico, una donna sarebbe stata violentata ed uccisa all’interno di questo edificio rurale. Più persone che, nel tempo, hanno avuto modo di avvicinarsi alla casa, hanno riferito di fenomeni inspiegabili ma, a tutt’oggi, nemmeno il presunto omicidio trova alcuna conferma storica.


Fonti bibliografiche, sitografiche e fotografiche:


www.roccadisoragna.it
www.esoterismoemisteri.com

www.luoghimisteriosi.it

www.parmigianino2003.it

“La Contea di San Secondo” di Pier Luigi Poldi Allaj (ed.Battei, 2008)
“Fantasmi Spettri e Case Maledette” di M.A.Fenoglio (ed. Meb, 1994)


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