2 marzo 2017

UNA GRAZIA DI SAN PIO DA PIETRELCINA DIETRO LA GUARIGIONE DI UNA DONNA PIACENTINA?


di Paolo Panni




La domanda è una di quelle capaci di sollevare, fin da subito, emozioni e dubbi, speranze e continui interrogativi. Alla ricerca di una risposta sempre difficile da dare. Che Emilia Misteriosa, secondo lo stile che da sempre la caratterizza, non intende dare, limitandosi a descrivere i fatti e, in questo caso, riportando la testimonianza diretta di una delle persone coinvolte. La domanda in questione è: dietro alla guarigione da tumore di una donna della Bassa Piacentina si cela un prodigio operato da San Pio da Pietrelcina?

Quando si affrontano e narrano casi particolari come quello che si va a descrivere, fondamentale viene chiaramente ritenuta la testimonianza delle persone direttamente coinvolte. Come nel caso di Carmen, che la nostra associazione ringrazia per la disponibilità e la sensibilità dimostrata. Persona, va aggiunto, di grande serietà e affidabilità. 

Il caso è uno di quelli che, pur col trascorrere degli anni, rimane indelebilmente scolpito nel cuore e nel ricordo, capace di sollevare emozioni anche ad anni di distanza. 

Venendo ai fatti, bisogna tornare ai primi mesi del 2001. A Luisa, una pensionata di San Pietro in Cerro viene diagnosticata una grave forma tumorale allo stomaco. Un tumore maligno, con poche speranze di vita. I familiari della donna, tra loro la figlia Carmen, a quel punto si attaccano a tutto, prendono contatto con medici e ospedali, nella speranza, seppur flebile, di trovare una soluzione. Alla fine si opta per il ricovero nell’ospedale di Cortemaggiore, il nosocomio in cui il tumore era stato riscontrato. Esami e controlli naturalmente abbondano e le speranze restano invariate: pochissime. L’unica via di scampo, per i sanitari, è quella di tentare l’intervento chirurgico, che viene fissato per il primo marzo. 

“La sera precedente – racconta Carmen – mentre ero nella mia stanza, a casa, completamente disperata, decido di pregare. Era chiaramente un momento molto delicato e non sapevo a chi o a cosa attaccarmi e così ho pensato a Padre Pio, di cui conservavo una immaginetta sul comodino. Mi sono affidata a Lui, pregando intensamente, per alcuni minuti. Ero soprattutto terrorizzata dal fatto che mia madre potesse soffrire”. 

Ad un tratto, stando appunto al racconto di Carmen, accade qualcosa di clamoroso. “All’interno della stanza – ricorda – mi appare una figura simile a quella di un animale. Era un mostro bruttissimo che mi fissava con occhi colmi di cattiveria, di colore rosso. Io ne ero terrorizzata ma ho sentito qualcosa che mi faceva capire che, pur nel terrore, non dovevo abbassare lo sguardo ma, anzi dovevo fissarlo a mia volta. Non ho mai staccato gli occhi dai suoi e dopo qualche minuto si è afflosciato, fino a sparire completamente dirigendosi verso l’alto, sprigionando del fumo bianco”. 

Dopo quella visione Carmen cade in un sonno profondo e il mattino seguente di buon ora si precipita verso l’ospedale, totalmente priva di forze. “Avevo una stanchezza addosso mai provata prima – racconta – ma dovevo a tutti i costi andare visto che era il giorno dell’intervento. Una volta giunta all’ospedale ed entrata nella stanza di mia madre guardo verso di lei e sul comodino noto un vasetto di viole, di quelle non profumate e con le foglie grasse. A poca distanza delle riviste e una immaginetta di Padre Pio, che mia madre aveva ritagliato proprio da uno di quei giornali. E’ in quel momento che mi racconta di aver notato, la sera precedente, un fatto molto strano. Infatti mentre si trovava a letto aveva sentito distintamente un chiaro profumo di fiori che non trovava alcuna spiegazione visto che di fiori profumati non ce n’erano e il solo odore che entrava in quella stanza era quello del caffè che le infermiere si preparavano durante la notte”. Da dove giungeva, dunque, quel particolare ed evidente profumo? A questo riguardo va detto che spesso e volentieri, in caso di manifestazioni da parte dei santi, si avvertono profumi e odori particolari di fiori. Si tratta di un fenomeno definito osmogesi, un carisma posseduto da alcuni Santi che in determinate circostanze consente loro di far percepire a distanza o a chi si trova loro vicino, profumi particolari. Tali profumi vengono definiti odori di santità. Padre Pio era in possesso di questo carisma e tali fenomeni erano così frequenti per lui, che la gente comune era abituata a definirli come i Profumi di Padre Pio. Spesso il profumo emanava dalla sua persona, dagli oggetti che toccava, dai suoi indumenti. Altre volte il profumo era percepibile nei luoghi in cui passava. Ecco dunque che quanto accaduto a Cortemaggiore può essere considerato particolare e inusuale. 

Proseguendo nel racconto, Carmen spiega quindi che dopo aver dato un bacio a sua madre, prima che questa entrasse in sala operatoria, la sua sola richiesta è stata “Signore se deve soffrire, fai che rimanga là”. L’intervento, durato alcune ore, riesce perfettamente al punto che Luisa, pochi giorni dopo, viene dimessa: con tre quarti di stomaco in meno, ma in forma. E’ dal successivo controllo però che esce la grande sorpresa: infatti, come riferito dai medici, quello che doveva essere un tumore molto pericoloso e aggressivo, era invece molto circoscritto; non c’erano cellule né metastasi in giro e non si ravvisava la necessità di alcun ciclo chemioterapico. Anche i successivi esami hanno confermato tutto questo. 

Luisa, non appena saputa la buona notizia, il giorno del primo controllo, tra l’altro, come ricordato sempre dalla figlia, presa dall’emozione non ha potuto fare altro che abbracciare in lacrime il chirurgo che l’aveva operata. Ma la risposta del professionista è stata “Non deve ringraziare me. Vada in chiesa e accenda un bel cero”. Parole che lasciano intendere chiaramente la stessa sorpresa del professionista, ad oggi del tutto ignaro delle preghiere di Carmen.

Da evidenziare, tra l’altro, che quello eseguito nei confronti di Luisa è stato l’ultimo intervento chirurgico della storia dell’ospedale di Cortemaggiore, finito come tanti altri ospedali di provincia nella scure di una sanità italiana sempre più lontana dalle reali esigenze dei cittadini, capace di ragionare solo sulla base di meri (e discutibili) calcoli economici, di visioni politiche quantomeno miopi, senza valorizzare quelle eccellenze che, per tanti anni, hanno dimostrato di essere strutture com’era, appunto, l’ospedale piacentino. 

Tornando agli accadimenti, Luisa non ha mai fatto un solo giorno di chemioterapia e, convinta lei stessa di essere stata miracolata, in occasione della Pasqua di quello stesso anno, in segno di gratitudine decise di addobbare, a sue spese, la chiesa di San Pietro in Cerro con ortensie azzurre: i suoi fiori preferiti. Tra l’altro, per lei, quello di marzo è un mese particolare. Infatti, pochi anni prima, il 7 marzo 1994, ha improvvisamente perso uno dei figli. Il 2 marzo è invece nato il marito, deceduto ormai da diversi anni. Comprensibile quindi immaginare il suo stato d’animo quando si apre il mese che conduce alla primavera. Ma, dopo la guarigione avuta, le piace pensare che anche il figlio, insieme al marito (scomparso anche lui diversi anni prima), dal Cielo, le abbia dato un grande sostegno. La donna, va aggiunto, solo parecchi mesi dopo è venuta a sapere, dalla figlia, gli accadimenti di quella notte e le particolari coincidenze avvenute. “La sua risposta – ricorda Carmen – è stata ‘Mi hai salvata’. Da allora – aggiunge – non ha mai più avuto alcuna conseguenza data da quel male e io personalmente, nel mio animo, sono convinta del fatto che qualcosa di straordinario sia accaduto e posso solo dire Grazie al Signore, e Grazie a Padre Pio”. 

Il celeberrimo cappuccino stigmatizzato, come noto, è stato al centro di un numero molto elevato di fatti miracolosi. E’ possibile supporre che parecchi siano ancora celati nell’intimo di persone che ne hanno beneficiato. 

Carmen, che di nuovo Emilia Misteriosa ringrazia per la disponibilità, ha deciso di rivelarli non per la volontà di apparire né tantomeno per qualche smania di protagonismo. Lo ha fatto perché è giusto, come lei stessa evidenzia, che la gente sappia e non perda mai la speranza, perché si conosca, una volta di più, la forza e l’importanza della preghiera intensa e convinta.

Se, aggiungiamo noi, non è facile stabilire se gli accadimenti siano stati realmente prodigiosi o meno, è altrettanto vero che la vicenda ha risvolti e contenuti singolari e misteriosi, meritevoli di attenzione.

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