26 giugno 2014

Intervista sul Paranormale - La Battaglia

di Simona Gonzi





INTERVISTA SUL PARANORMALE

Luigi ha passato da tempo la sessantina ma ha ancora un’energia e una vitalità da far invidia a un quarantenne. Capelli tagliati a spazzola, ha mantenuto il fisico asciutto e robusto di quando lavorava a Cinecittà.
Oggi non recita più, la vita gli ha assegnato una parte che non si è scelto ma a cui non si è sottratto...

LA BATTAGLIA

Luigi è un uomo gentile, dallo sguardo attento e penetrante. Lo puoi conoscere solo col passaparola, è un sensitivo che non si fa pubblicità e non chiede soldi. Il male colpisce più di quanto venga ammesso e raccontato: in molti cercano Luigi, dopo aver saputo di lui. Persone normali alle quali, a un certo punto, succede qualcosa di inspiegabile che stravolge la loro vita:
<Il male e il bene vanno di pari passo, il male grida di più ma il bene è al suo fianco...>, ci dice Luigi, che da molto tempo ha ricevuto la “licenza” per combattere questa battaglia. Proprio come gli disse un prete quando, venuto a conoscenza della sua storia, gli chiese cosa avrebbe voluto fare nella vita: Luigi avrebbe voluto fare il pediatra, il medico dei bambini, ma venendo da una famiglia povera non poteva permettersi gli studi.
Don Amos gli rispose <Non ti preoccupare, la licenza te l’hanno data dall’alto.> Era uno che la sapeva lunga, il vecchio don Amos: dietro le rughe del suo viso mite da parroco di campagna nascondeva la determinazione di chi il male era abituato a combatterlo, nel nome del Signore. Luigi a sua volta combatte le proprie battaglie, per chi lo cerca ma spesso anche per chi ancora non sa, per chi è in pericolo, per chi ha bisogno di un aiuto o per chi non c’è più ma ha ancora bisogno di una mano. Persone colpite da fatture, malocchi, pratiche nere, oppure persone in pericolo di vita alle quali Luigi arriva grazie all’esperienza dei viaggi astrali. Amici, conoscenti ma non solo, qualcuno arriva anche da lontano dopo aver appreso delle incredibili capacità di quest’uomo che vive solitario in un angolo poco conosciuto della campagna piacentina, stradine secondarie e campi coltivati, una manciata di case sparpagliate in una pianura dominata da un antico castelo abbandonato. Luigi accoglie tutti nella sua casa, ma prima di aiutarli parla con loro, “sente” cosa c’è nel loro cuore, e se qualcuno sta barando gli viene chiesto gentilmente di andarsene. Gli altri vengono ascoltati, liberati dal loro problema:
<Ma non sempre è facile. Il male è molto potente, a volte.>


Luigi, come hai cominciato a entrare in contatto con il mondo dell’invisibile?

<Da bambino vedevo un’entità che sembrava un bambino e io ci parlavo, pensando che anche gli altri ce l’avessero vicino… ma mi sbagliavo e per questo a scuola mi picchiavano. Sempre durante l’infanzia c’è stato un periodo in cui stavo malissimo: mia madre non riusciva a capirne la causa, così mi portò a Piacenza, da uno che toglieva le fatture. Mi fece stendere, mi avvolse in un telo bianco e, con l’immagine di Sant’Espedito di fianco, iniziò a recitare il Rosario, e poi queste parole, che non scorderò mai: “Devi rientrare nel ventre di tua madre”. In pratica stavo morendo per una fattura e lui mi ha salvato la vita, smisi di parlare per un anno dopo questa terribile esperienza. Gli anni seguenti furono molto irrequieti per me, diventavo sempre più solitario e volevo andarmene da queste campagne, tutto mi andava stretto. Fui affascinato dal mondo del cinema e per questo mi trasferii a Roma, dove conobbi molti personaggi famosi dell’epoca, mantenendomi con qualche particina o servizio fotografico. Ma c’era qualcosa che non andava in quel mondo, lo percepivo, e la sensazione è diventata certezza quando davanti a un crocefisso, in una chiesa di Roma, ho visto un mare di sangue. Era come se Cristo mi stesse dicendo: “Guarda quanto male mi hai fatto”. Chiusi definitivamente con il mondo del cinema, mi trasferii a Sanremo e lì imparai a leggere le carte.>

Poi aggiunge, con un sorriso sornione:

<Ma mi raccomando, non devi credere alle carte. Io le faccio, ma sono solo carte... tarocchi. Non bisogna lasciarsi condizionare.>
Parole che sembrano una contraddizione, ma che nascondono il vero messaggio: <Per prima cosa bisogna credere in Dio... pregare. E’ soprattutto grazie a questo che il nostro destino può cambiare in meglio... che il male può essere sconfitto. Ogni mattino, quando si posano i piedi dal letto, bisogna pronunciare questa frase, che crea come uno scudo dal maligno: “Provvidenza divina, provvedi”.>
Luigi è un caleidoscopio di molte capacità, filtrate da un legame speciale con la madre, che quando lui era piccolo, prima di andare a lavorare nella stalla, “interrogava il fuoco” per sapere che giornata sarebbe stata: se il fumo andava su dritto sarebbe stata buona, se andava a destra brutta:
<Ho visto fare questa cosa a mia madre mille volte e il fumo difficilmente sbagliava pronostico. Tre giorni prima di morire mia madre e io facemmo lo stesso identico sogno, in cui si annunciava quello che sarebbe successo… il giorno stesso della sua morte, mia madre si preparò come se dovesse partire… si fece il bagno, si cambiò e quando mi vide uscire da casa mi salutò promettendomi di venirmi a trovare…e lo ha fatto tante volte, suonando dei campanelli…>

Luigi, quindi esiste l’aldilà?

Esiste sì e non dobbiamo aver paura della vita oltre la morte. Io ho visto, grazie a mia madre che mi ha portato di là una notte: è un mondo di luce, bianca, bellissima, e io ero come una piuma, una sensazione magnifica. Ho visto le persone che conoscevo e che non sono più con noi, erano come quando ci hanno lasciato. Ho chiesto a mia madre se si soffre nel passaggio lei mi ha spiegato di no perché pochi secondi prima che il cuore si fermi lo spirito si stacca dal corpo e fluttua verso il mondo di luce.

Perché le persone ti cercano?

Mi cercano perché non stanno bene, non sono in armonia con se stesse, hanno atteggiamenti in cui non si riconoscono, hanno rabbia incontrollabile, disturbi al sonno. Io le faccio venire a casa mia e come entrano inizio a percepire le prime cose: per esempio, quando sono colpite da una fattura hanno occhi incantati, sguardi assenti… mi faccio spiegare da loro perché hanno sentito la necessità di contattarmi e poi inizio il percorso. Poco tempo fa è arrivato qui un signore che diceva di non riconoscersi più: aveva degl’occhi impressionanti, sbarrati, fissi, quasi se il suo sguardo fosse rivolto al maligno. Dopo aver parlato con lui ho avuto per ore un mal di testa insopportabile, avevo assorbito tutta la sua negatività, e lui più passava il tempo più si rilassava al punto quasi di addormentarsi. Come se il macigno che comprimeva il suo spirito si fosse pian piano alleggerito. Poi mi sono fatto portare i cuscini del letto dove dormiva abitualmente, aprendoli ho trovato la lana attorcigliato a serpente, segno inconfutabile che qualcosa di molto potente lo aveva colpito per fargli male…molto male. E di male effettivamente gliene aveva già fatto: quest’uomo non riusciva più ad avere rapporti sereni con nessuno, era diventato altro da sé. Era in balia di qualcosa di molto potente: gli ho chiesto, come sempre, di cercare il contatto con la fede… pregare e aver fede è comunque uno schermo. A volte servo la Santa Messa come se fossi un chierichetto. I sacerdoti sanno quanto credo in Dio.

Quindi l’esercizio del male ha una propria sintamotologia… ma fino a che punto può arrivare?

Ci sono persone che possono volere addirittura la morte di qualcun altro, e purtroppo queste cose esistono davvero. Combattere questa battaglia è faticoso, impegnativo... insomma non è uno scherzo e bisogna essere pronti. Mi è capitato anche di essere a tu per tu con il demonio, un’esperienza terribile, e in questi casi comunque è indispensabile l’intervento di un esorcista. Ricordo una donna toscana qualche anno fa che non sapeva più come fare e a chi rivolgersi per eliminare quel terribile malessere che aveva dentro di sé. L’ho accompagnata da un prete qui della zona, e durante l’esorcismo ho visto cose terrificanti: gridava, si contorceva come un serpente e aveva una forza sovraumana… non voleva entrare in chiesa, non voleva guardare l’immagine di San Michele mentre il prete recitava la preghiera di liberazione… una vera guerra, ricordo la fatica per tenerla ferma, poi finalmente la pace. Il demonio, ogni tanto, viene a farmi visita di notte, come per ricordarmi che lui esiste e che si ricorda di me. Una notte ha cercato di strangolarmi... ma non ci è riuscito. Si vince sempre, se si ha fede.

La storia di Luigi fa riflettere su molte cose. Una su tutte: il male. Un male voluto, esercitato, un male che può nascere anche dall’invidia che intossica molti rapporti tra le persone. La pratica del male è esercitata con dei veri e propri rituali che sopravvivono ancora in quest’epoca moderna, più di quanti si sospetti. E dall’altra parte, contrapposto, il bene con le sue armi e i suoi eserciti fatti di religiosi e di persone come Luigi. Terminata l’intervista, mi accompagna alla macchina e indica il castello abbandonato che domina lo sfondo. Lui lo guarda assorto:

A che stai pensando, Luigi?

<C’è un’entità, là dentro... credo la vecchia proprietaria, che non riesce a staccarsi dal posto. Un giorno ero lì accanto e ho sentito chiaramente una sensazione di gelo e di qualcosa che mi schiacciava il torace, quasi impedendomi di respirare. Avere certe capacità significa anche questo.
E da giovane “vidi” in anticipo l’inaspettata morte di mio fratello. A volte il mio dono diventa un peso. Ma Dio mi aiuta a sopportarlo.>


Benedizione e maledizione. Bene e male. Una battaglia antica come il mondo. 


L’articolo di Simona Gonzi è stato pubblicato sul numero 17 di Giugno 2014 della rivista “Mistero”. Protetto da Copyright, viene pubblicato su questo sito per gentile concessione della redazione di “Mistero”, e degli amici Simona Gonzi e Ade Capone.

4 commenti:

  1. Scusate ma non si può sapere il cognome di Luigi? o almeno sapere il nome del paese in cui vive?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono dati che non ci sono stati forniti per motivi di Privacy.

      Elimina
  2. E' possibile avere almeno il suo indirizzo email?
    Così sarà lui a decidere se ricevere
    Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno,
      come già detto a tutte le persone che ci hanno contattato vi ribadisco che Emilia Misteriosa non dispone di alcun contatto del Sig. Luigi in quanto l'articolo pubblicato non è stato scritto da noi ma è stato gentilmente concesso dalla redazione di Mistero.
      Grazie per il vostro interesse verso il nostro sito.
      EM

      Elimina