27 gennaio 2014

FONTI MIRACOLOSE - QUANDO L'ACQUA COMPIE PRODIGI



di Paolo Panni





Sono innumerevoli, in Italia e nel mondo, le località in cui questo fondamentale elemento naturale è stato elemento essenziale di grazie e guarigioni miracolose. Ma c’è una porzione del Nord Italia, quella formata da Emilia Romagna e Lombardia, in cui i fenomeni sembrano trovare una straordinaria e misteriosa concentrazione. E’ necessario partire da una considerazione e cioè che l’acqua ha una grande valenza esoterica, oltre che religiosa. E’ la sorgente della vita, la matrice che da inizio alla vita, e la conserva. Nelle remote cosmogonie come, componente primordiale, è un principio vitale inteso come mezzo della rigenerazione.
Nelle religioni è oggetto di culto e ha grande valore simbolico, nell’ebraismo come nel cristianesimo, nell’islam come nell’induismo, nella religione sikh, nel buddhismo ed anche nel confucianesimo. E’ simbolo di vita e di morte, di male e di liberazione, di purificazione e di amore, di salvezza e di santificazione, così come di giustizia, coraggio, forza, saggezza ed equilibrio.
Senza volersi addentrare nell’affascinante e sconfinato mondo della simbologia, ecco che, soffermandosi sul cristianesimo, il suo segno accompagna la storia del popolo dell'antica e della nuova Alleanza e caratterizza molti santuari sorti laddove è apparsa Maria. Non a caso, la presenza di Lei è stata “determinante” quando il Cristo compì il primo dei suoi segni cambiando l'acqua in vino. Per mezzo dell'acqua Egli ha anche effettuato guarigioni, del corpo e dello spirito.

Guarigioni che tra l’Emilia e la Lombardia, per mezzo dell’acqua, hanno una storia suggestiva e misteriosa. Notevole è la “mappa” delle sorgenti miracolose di queste due regioni. In questo reportage ci soffermeremo su alcuni dei luoghi più interessanti, e dalle vicende più singolari. Si parte, inevitabilmente, dalle località mariane. Non ha bisogno di presentazioni il santuario di Nostra Signora del Fonte in Caravaggio (BG). E’ il luogo dove la Vergine, nel 1432, apparve alla umile Giannetta. Nel punto in cui Maria parlò alla veggente sgorgò, prodigiosamente, acqua dal terreno. Non si contano le grazie che, nei secoli, sono derivate, per mezzo di Maria, da quell’acqua che, ancora oggi, sgorga sotto al Sacro Speco del santuario, meta ogni anno di decine di migliaia di pellegrini. Pellegrini che, nella limitrofa provincia di Brescia, in numero sempre più rilevante, si riversano a Fontanelle, piccola località a due passi da Montichiari. Qui, ripetutamente, Maria apparve alla veggente Pierina Gilli. Alla storia è passato soprattutto un evento, quello del 1966 quando la Madonna, Rosa Mistica, si presentò agli occhi di Pierina dicendole “Il mio Divin Figlio Gesù è tutto amore. Mi ha invitata a rendere miracolosa questa sorgente…”. Ed anche qui le guarigioni miracolose che, nel tempo, si sono ripetute, sono tantissime.






Fra i luoghi più antichi spicca poi il santuario della Madonna della Fontana di Casalmaggiore. Luogo dalle origini oscure, che si perdono nella notte dei tempi, famoso anche per ospitare la tomba del Parmigianino (celebre non solo come pittore ma anche per il suo intenso rapporto con l’alchimia). L’attuale, quattrocentesco santuario sorge laddove un tempo si trovava un altro luogo di culto in cui si venerava un’immagine della Vergine, detta dei Bagni. Denominazione, questa, dovuta al fatto che, già prima del Mille, accanto ad una fonte o pozzo, utilizzata dai viandanti per dissetarsi, venne costruita una cappelletta dedicata alla Madonna, per cui la fonte venne chiamata "Pozzo di Santa Maria". Nel 1320 ci fu quindi il miracolo di un povero, cieco dalla nascita, che riacquistò la vista bagnandosi con "l'acqua della Madonna". Evento, quello, che diede origine ad una prima costruzione del santuario. Secondo la tradizione quell’acqua ebbe un ruolo fondamentale anche durante la pestilenza del 1629-1630 ed ancora oggi sono tanti i fedeli che, pregando in questo luogo la Madonna, si bagnano gli occhi e il viso, e bevono l'acqua miracolosa, ottenendo grazie. 



 

Non solo l’intercessione della Vergine, però, è alla base di questi prodigi operati per mezzo dell’acqua. Basta portarsi sul sulla sponda opposta del fiume, in terra Emiliana, per trovare fonti miracolose sgorgate in luoghi legati alla memoria dei santi. Tra Fidenza e Salsomaggiore, spicca la pieve romanica di San Nicomede, costruita proprio su una fonte miracolosa le cui proprietà taumaturgiche, per tradizione, derivano dalla presenza delle reliquie del santo sacerdote e martire Nicomede.







Da sempre si dice che l’acqua, che ancora si trova in un pozzo posto nell’antica cripta, serva per curare il mal di testa. Secondo la tradizione è necessario recarsi in questo luogo con un mattone sul capo, portandolo in processione, per rendersi meglio propizia l’intercessione del martire. L’uso del mattone, o della pietra, può spiegarsi come momento penitenziale ma anche come atto propiziatorio dal momento che il mattone, deposto accanto al pozzo prodigioso, diventa simbolo del dolore che la potenza taumaturgica del santo, attraverso il mezzo sensibile dell’acqua, riesce ad allontanare. Stando a quanto si tramanda pare che, con i primi mattoni, sia stata edificata la pieve.





Ad una ventina di chilometri, spostandosi sulle rive del Po, ecco svettare nella campagna parmense il santuario di san Rocco (celebre pellegrino e taumaturgo), ad Ardola di Zibello. Qui, il 15 luglio 1746, mentre un contagio molto virulento di peste stava sterminando il bestiame, i fedeli si radunarono, di fronte al vecchio oratorio, per implorare l’intercessione di san Rocco.




Le preghiere ebbero il loro effetto. Infatti, nonostante l’aridità del suolo, la stagione estiva e la persistente siccità, in un piccolo fosso iniziarono a scaturire due sorgenti d’acqua “sul principio – come si legge nelle memorie dell’epoca – di colore ‘rossetto’ per assumere poi una colorazione più naturale”. Numerose furono le guarigioni e l’evento ebbe una larghissima risonanza. Nei decenni successivi finì nel dimenticatoio ma, da pochi anni, quell’acqua prodigiosa è tornata a zampillare di fronte al santuario e nuove guarigioni (stavolta a carico delle persone) si stanno diffondendo.

E sempre nella campagna parmense, ad una manciata di chilometri, c’è una borgata, Carzeto di Soragna, famosa proprio per la sua “Fontana della Giovinezza” come viene definita. Ottant’anni fa fu un rabdomante, incaricato dal Comune, ad indicare, con straordinaria esattezza, il punto in cui sarebbe stata trovata l’acqua. Spostandosi nel Piacentino, ecco di nuovo comparire san Rocco, a Sarmato, il paese dove il famoso taumaturgo di Montpellier si rifugiò dopo essere stato colpito dalla peste. Ancora oggi si conserva la fonte, sgorgata prodigiosamente, dove il santo si abbeverava e lavava. Mentre sui colli, nei pressi di Bobbio, suggestiva è la Cascata termale di San Cristoforo del Carlone. Ai suoi piedi si trova un laghetto d’acqua termale, con proprietà termominerali ed una fonte salina di acqua salsa, detta anche acqua miracolosa: che un temo, i frati di un vicino convento, utilizzavano per guarire le malattie della pelle. Nel Modenese, invece, nella parrocchia del Tempietto di San Geminiano e della Fonte Miracolosa di Cognento si narra da sempre di fatti prodigiosi dovuti all’effetto della fonte stessa: si va dai lebbrosi mondati agli storpi raddrizzati per proseguire con i ciechi illuminati. Mentre in terra romagnola, al Monastero benedettino di Sant’Antonio in Polesine (Ferrara), fondato da Santa Beatrice, i primi miracoli avvennero alla morte della fondatrice stessa. Infatti l’acqua che fu usata per lavare il suo corpo fu al centro di numerose grazie. Successivamente i resti della monaca furono raccolti all’interno di un’arca da dove iniziò a sprigionarsi, inspiegabilmente, una condensa. Fatto che tuttora si verifica nel periodo compreso fra novembre e marzo. Ciò che stupisce è che si verifica in un ambiente asciutto, privo di fori con un’acqua che, quando le temperature scendono sotto lo zero, incredibilmente non ghiaccia. E continua a operare prodigi.




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L’articolo di Paolo Panni è stato pubblicato sul numero 9 di Gennaio 2014 della rivista “Mistero”. Protetto da Copyright, viene pubblicato su questo blog per gentile concessione della redazione di “Mistero”, e degli amici Simona Gonzi e Ade Capone.

1 commento:

  1. Ci sarebbe qualcuno davvero guidato dallo Spirito Santo disposto a spedirmi dell'acqua da uno dei posti qui descritti?

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